martedì 17 aprile 2018

(Gv 6,35-40) Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.


VANGELO DI MERCOLEDì 18 APRILE 2018
(Gv 6,35-40) Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore


LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ti prego o Santo Spirito, di assistermi nella lettura della parola da Te ispirata, perché mi possa giungere in tutta la sua verità, per Cristo nostro Signore.


Mentre i cristiani sono perseguitati, ed uno dei loro persecutori è Saulo,( che poi diventerà l'apostolo Paolo) gli apostoli, pieni di Spirito Santo, continuano ad operare prodigi nel nome di Gesù. Quando Gesù parla, come vediamo nel vangelo di oggi, non parla per conto suo ma perché mandato dal Padre, e quello che ci dice non cede spazio agli equivoci. Dio ci ama e ha scelto di farci partecipi del progetto di salvezza per noi attraverso il suo inviato, il suo figlio prediletto Gesù Cristo, il quale è morto in croce per noi, per dimostrare che con la sua morte e resurrezione, ci coinvolgeva tutti nel progetto di salvezza del Padre. Eppure nelle parole di Gesù c' è un campanello d'allarme che suona come una condanna, chi non riconosce Gesù come figlio di Dio, non si inserisce nel progetto di salvezza del Padre. Il fatto che persino Paolo, che abbiamo visto, assistere all' esecuzione del diacono Stefano, primo martire tra i discepoli a seguire Gesù nella persecuzione, ci deve far sperare per ogni uomo, anche per quello che sembra più crudele, perciò vi prego, non giudichiamo nessuno, ma mettiamo tutti nelle nostre preghiere. Sempre più vedo persone che giudicano anche per molto meno, sentendosi migliori di altri , e tremo al pensiero di come potremmo essere giudicati da Dio, visto la poca misericordia che abbiamo verso gli altri. Spesso la nostra giustizia si chiama vendetta, il nostro modo di vivere la fede è fatto più di esclusioni che di inclusioni; quel guadagnare un fratello che nel Vangelo ci viene suggerito, non sembra interessarci molto.
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COMMENTO DI:

Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, Gesù si presenta come il pane di vita. In un primo momento causa curiosità e perplessità la definizione che dà di sé stesso; ma quando approfondiamo, ci accorgiamo che in queste parole si manifesta il senso della sua missione: salvare l’uomo e dargli vita. «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno» (Gv 6,39). Per questa ragione e per perpetuare la sua azione salvatrice e la sua presenza tra noi, Gesù Cristo si è fatto per noi alimento di vita.
Dio fa possibile che crediamo in Gesù Cristo e ci avviciniamo a Lui: «Tutto ciò che il Padre mi da, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» (Gv 6,37-38). Avviciniamoci, dunque, con fede a Colui che ha voluto essere il nostro alimento, la nostra luce e la nostra vita, giacché «la fede è il principio della vera vita», come afferma sant’Ignazio di Antiochia.
Gesù Cristo ci invita a seguirLo, ad alimentarci di Lui, dal momento che questo è ciò che significa vederLo e credere in Lui, mentre, allo stesso tempo, ci insegna a realizzare la volontà del Padre, così come Lui la porta a termine. All’insegnare ai discepoli la preghiera dei figli di Dio, il Padrenostro, mise queste due richieste l’una dopo all’altra: «Sia fatta la tua volontà nella terra come nel cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Questo pane non solo si riferisce all’alimento materiale, ma a Sé stesso, alimento di vita eterna, con il Quale dobbiamo restare uniti, giorno dopo giorno, con la profonda coesione che ci dà lo Spirito Santo.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN SPAGNOLO DI MERCOLEDì 18 APRILE 2018
    Día litúrgico: Miércoles III de Pascua
    Texto del Evangelio (Jn 6,35-40): En aquel tiempo, Jesús dijo a la gente: «Yo soy el pan de la vida. El que venga a mí, no tendrá hambre, y el que crea en mí, no tendrá nunca sed. Pero ya os lo he dicho: Me habéis visto y no creéis. Todo lo que me dé el Padre vendrá a mí, y al que venga a mí no lo echaré fuera; porque he bajado del cielo, no para hacer mi voluntad, sino la voluntad del que me ha enviado. Y esta es la voluntad del que me ha enviado; que no pierda nada de lo que él me ha dado, sino que lo resucite el último día. Porque esta es la voluntad de mi Padre: que todo el que vea al Hijo y crea en Él, tenga vida eterna y que yo le resucite el último día».

    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Yo a ti, Espíritu Santo ruego, para ayudar en la lectura de la palabra inspirada por usted, porque puedo venir en toda su verdad, por Cristo nuestro Señor.

    Mientras que los cristianos son perseguidos, y uno de sus perseguidores era Saúl, (que más tarde se convirtió en el apóstol Pablo) los apóstoles, llenos del Espíritu Santo continúa haciendo milagros en el nombre de Jesús
    Cuando Jesús habla, como vemos en el evangelio de hoy, no hablará por su cuenta, sino porque el enviado del Padre, y lo que nos dice que no dar lugar a malentendidos.
    Dios nos ama y ha elegido para hacernos partícipes del plan de salvación para nosotros a través de su enviado, su amado hijo Jesucristo, quien murió en la cruz por nosotros, para mostrar que a través de su muerte y resurrección, todos los que participamos en el plan del Padre de la salvación.
    Sin embargo, en las palabras de Jesús hay una señal de alarma que suena como una condena, los que no reconocen a Jesús como el Hijo de Dios no encaja en el plan de salvación del Padre.
    El hecho de que incluso Pablo, que hemos visto, testigo de la ejecución del diácono Esteban, el primer mártir entre los discípulos a seguir a Jesús en la persecución, debe haber esperanza para todos los hombres, incluso para lo que parece ser el más cruel, así que por favor no juez nadie, sino que todos en nuestras oraciones.
    Cada vez más veo a la gente que los encontraron por mucho menos, sentirse mejor que otros, y tiemblo al pensar en cómo podríamos ser juzgados por Dios, hemos visto poca misericordia hacia los demás.
    A menudo nuestra justicia se llama venganza, nuestra forma de vivir la fe se compone más de exclusiones que de inclusiones; que ganar un hermano que se nos sugiere en el Evangelio no parece interesarnos demasiado.

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    1. COMENTARIO DE:
      Rev. D. Joaquim MESEGUER García
      (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, España)

      Hoy, Jesús se presenta como el pan de vida. A primera vista, causa curiosidad y perplejidad la definición que da de sí mismo; pero, cuando profundizamos, nos damos cuenta de que en estas palabras se manifiesta el sentido de su misión: salvar al hombre y darle vida. «Ésta es la voluntad del que me ha enviado; que no pierda nada de lo que él me ha dado, sino que lo resucite el último día» (Jn 6,39). Por esta razón y para perpetuar su acción salvadora y su presencia entre nosotros, Jesucristo se ha hecho para nosotros alimento de vida.
      Dios hace posible que creamos en Jesucristo y nos acerquemos a Él: «Todo lo que me dé el Padre vendrá a mí, y al que venga a mí no lo echaré fuera; porque he bajado del cielo, no para hacer mi voluntad, sino la voluntad del que me ha enviado» (Jn 6,37-38). Acerquémonos, pues, con fe a Aquel que ha querido ser nuestro alimento, nuestra luz y nuestra vida, ya que «la fe es el principio de la verdadera vida», como afirma san Ignacio de Antioquía.
      Jesucristo nos invita a seguirlo, a alimentarnos de Él, dado que esto es lo que significa verlo y creer en Él, y a la vez nos enseña a realizar la voluntad del Padre, tal como Él la lleva a cabo. Al enseñar a los discípulos la oración de los hijos de Dios, el Padrenuestro, colocó seguidas estas dos peticiones: «Hágase tu voluntad en la tierra como en el cielo. Danos hoy nuestro pan de cada día». Este pan no sólo se refiere al alimento material, sino a sí mismo, alimento de vida eterna, con quien debemos permanecer unidos día tras día con la cohesión profunda que nos da el Espíritu Santo.

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  2. VERSIONE IN INGLESE DI MERCOLEDì 18 APRILE 2018
    Liturgic day: Wednesday 3rd of Easter
    Gospel text (Jn 6,35-40): Jesus said to the crowds, «I am the bread of life; whoever comes to me shall never be hungry, and whoever believes in me shall never be thirsty. Nevertheless, as I said, you refuse to believe, even when you have seen. Yet, all that the Father gives me will come to me, and whoever comes to me, I shall not turn away. For I have come from heaven, not to do my own will, but the will of the One who sent me. And the will of him who sent me is that I lose nothing of what He has given me, but instead that I raise it up on the last day. This is the will of the Father, that whoever sees the Son and believes in him shall live with eternal life; and I will raise him up on the last day».

    MY REFLECTION
    PRAYER
    I beg you, Holy Spirit, to assist in the reading of the word inspired by you, because I can come in all its truth, through Christ our Lord.

    While Christians are persecuted, and one of their persecutors was Saul, (who later became the apostle Paul) the apostles, filled with the Holy Spirit continues to work miracles in Jesus' name
    When Jesus speaks, as we see in today's Gospel, does not speak on his own but because sent by the Father, and what it tells us not give room for misunderstandings.
    God loves us and has chosen to make us partakers of the plan of salvation for us through his envoy, his beloved son Jesus Christ who died on the cross for us, to show that through his death and resurrection, all of us involved in Father's plan of salvation.
    Yet in the words of Jesus there is an alarm bell that sounds like a condemnation, those who do not recognize Jesus as the Son of God does not fit into the Father's plan of salvation.
    The fact that even Paul, who we have seen, witness the execution of the deacon Stephen, the first martyr among the disciples to follow Jesus in the persecution, there must be hope for every man, even for what seems like the most cruel, so please do not judge anyone, but we all in our prayers. More and more I see people who found them for much less, feeling better than others, and I tremble at the thought of how we could be judged by God, we have seen little mercy towards others.
    Often our justice is called revenge, our way of living faith is made more of exclusions than of inclusions; that earning a brother who is suggested to us in the Gospel does not seem to interest us much.

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    1. COMMENT OFF:
      Fr. Joaquim MESEGUER García
      (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spain)

      Today Jesus reveals himself as the bread of life. At first sight, the definition He makes of himself is rather curious and paradoxical; but, when we dig into it a little further, we realize that with these words the meaning of his mission is clearly stated: to save man and give him a new life. «And the will of him who sent me is that I lose nothing of what He has given me, but instead that I raise it up on the last day» (Jn 6:39). This is why, to perpetuate his saving act of giving himself for us and his presence among us, Jesus Christ has become spiritual aliment for us.
      God makes it possible for us to believe in Jesus Christ and get close to him: «Yet, all that the Father gives me will come to me, and whoever comes to me, I shall not turn away. For I have come from heaven, not to do my own will but the will of the One who sent me» (Jn 6:37-38). Therefore, with our faith, let us get close to him who has decided to be our nourishment, our light and our life for, as Ignatius of Antioch affirms «faith is the principle of true life».
      Jesus Christ invites us to follow him, to nourish ourselves through him, for this is what it means to see him and believe in him. At the same time, He shows us how to abide by his Father's will, just as He does. When teaching his disciples the prayer of the sons of God, the Lord's Prayer, He put together these two petitions: «Your will be done, on earth as in heaven. Give us today the bread that we need». This refers not only to the material bread, but to Himself, as the bread of eternal life whom, day after day, we have to remain very close to with the profound cohesion the Holy Spirit provides us with.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE MERCOLEDI 18 APRILE 2018.

    Jour liturgique : Temps de Pâques - 3e Semaine: Mercredi

    Texte de l'Évangile (Jn 6,35-40): Jésus leur répondit: «Moi, je suis le pain de la vie. Celui qui vient à moi n'aura plus jamais faim; celui qui croit en moi n'aura plus jamais soif. Mais je vous l'ai déjà dit: vous avez vu, et pourtant vous ne croyez pas. Tous ceux que le Père me donne viendront à moi; et celui qui vient à moi, je ne vais pas le jeter dehors. Car je ne suis pas descendu du ciel pour faire ma volonté, mais pour faire la volonté de celui qui m'a envoyé. Or, la volonté de celui qui m'a envoyé, c'est que je ne perde aucun de ceux qu'il m'a donnés, mais que je les ressuscite tous au dernier jour. Car la volonté de mon Père, c'est que tout homme qui voit le Fils et croit en lui obtienne la vie éternelle; et moi, je le ressusciterai au dernier jour».

    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Je te prie O Saint Esprit, de m’assister dans la lecture de la Parole inspirée de toi, pour que je puisse me joindre en toute sa vérité, par le Christ notre Seigneur.

    – Pendant que les chrétiens sont persécutés, et que l’un de leurs persécuteurs est Saul, (qui deviendra l’apôtre Paolo, les apôtres, pleins d’Esprit Saint continue à opérer des prodiges au nom de Jésus. Quand Jésus parle, comme nous voyons dans l’évangile d’aujourd’hui, il ne parle pas pour son compte mais parce qu’il est envoyé par le Père et ce qu’il dit il ne cède pas de place aux équivoques. Dieu nous aime et il a choisi de nous faire participé au projet de salut pour nous à travers son envoyé, son fils préféré Jésus Christ qui est mort en croix pour nous, pour montrer qu’avec sa mort et résurrection, il nous impliquait tous dans le projet de salut du Père. Pourtant dans les Paroles de Jésus il y a une sonnette d’alarme qui sonne comme une condamnation, celui qui ne reconnaît pas Jésus comme fils de Dieu, ne s’insère pas dans le projet de salut du Père. Le fait que jusqu’à Paul, que nous avons vu, assister à l’exécution du diacre Stéphane, premier martyre entre les disciples à suivre Jésus dans la persécution doit nous faire espérer pour chaque homme, pour ce qui semble plus cruel aussi, donc je vous prie, ne jugeons personne, mais mettons tous dans nos prières. Je vois de plus en plus des gens qui jugent pour beaucoup moins aussi, ils se sentent meilleurs que les autres, et je tremble à la pensée de comment nous pourrions être jugés par Dieu, vu le peu de miséricorde que nous avons envers les autres. Souvent notre justice s'appelle la vengeance, notre manière de vivre la foi se fait plus d'exclusions que d'inclusions; que gagner un frère qui nous est suggéré dans l'Évangile ne semble pas nous intéresser beaucoup.

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    1. Commentaire de l'Abbé Joaquim MESEGUER García
      (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui Jésus se présente en tant que pain de la vie. A première vue, la définition qu'il donne de lui-même provoque curiosité et perplexité; mais lorsque nous y pensons bien, nous nous rendons compte qu'en ces paroles se manifeste le sens de sa mission: sauver l'homme et lui donner vie. «Or, la volonté de celui qui m'a envoyé, c'est que je ne perde aucun de ceux qu'il m'a donnés, mais que je les ressuscite tous au dernier jour» (Jn 6,39). Pour cette raison et pour perpétuer son action rédemptrice et sa présence parmi nous, Jésus-Christ s'est fait pour nous aliment de la vie.

      Dieu rend possible que nous croyions en Jésus-Christ et que nous nous approchions à Lui: «Tous ceux que le Père me donne viendront à moi; et celui qui vient à moi, je ne vais pas le jeter dehors. Car je ne suis pas descendu du ciel pour faire ma volonté, mais pour faire la volonté de celui qui m'a envoyé» (Jn 6,37-38). Approchons-nous, donc, avec foi, à Celui qui a voulu être notre nourriture, notre lumière et notre vie, étant donné que “la foi est le principe de la vie authentique”, comme affirme Saint Ignace d'Antioche.

      Jésus-Christ nous invite à le suivre, à nous alimenter de Lui, car c'est ce que signifie croire en Lui. À la fois, Il nous enseigne à réaliser la volonté du Père, tel qu'Il la réalise. En enseignant aux disciples la prière des enfants de Dieu, le Notre Père, il fit suivre les deux pétitions suivantes: «Que ta volonté soit faite sur la terre comme au ciel. Donne-nous aujourd'hui notre pain de ce jour». Ce pain ne fait pas seulement référence à l'aliment matériel, sino à Lui-même, aliment de la vie éternel, avec qui nous devons demeurer unis jour après jour, avec la cohésion profonde du Saint-Esprit.

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