giovedì 8 marzo 2018

(Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.



VANGELO DI VENERDì 9 MARZO 2018
(Mc 12,28-34) Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.


+ Dal Vangelo secondo Marco


In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Di Dio, vieni in me e su di me, vieni a fare di me una tua cosa, a darmi il tuo alito di vita, la tua scienza e la sapienza. Vieni a prendere in me il posto che ti spetta, ed usami come più ti piace.


Tutto gira intorno all'amore, eppure il mondo sembra vada a tutt'altra parte...
Siamo abituati a vedere scribi e farisei che contestano Gesù, che cercano di tendergli trappole, spesso pieni di zelo, ma purtroppo, anche di superbia.
Stavolta però scopriamo uno di loro che riesce ad ascoltare bene Gesù, uno che riesce a non mettere ostacoli tra lui e il Cristo, e per questo la grazia di Dio, riesce a toccarlo.
Tra noi e Dio, c'è sempre il nostro io... frase detta e ridetta, ma come si fa a impedire che questo accada?
Partiamo dal presupposto che per poterci mettere all'ascolto di Dio, non serve molto, ma una cosa è necessaria, la nostra disponibilità ad aprirci.
Gesù ci guarda e si china verso di noi, vede la nostra fragilità, ma non si ferma davanti a questo, perchè il suo scopo è guidarci verso il suo regno.
Come i farisei, a volte le persone pensano che per avvicinarsi a Dio, occorra una preparazione dottrinale, una sapienza eccelsa, ma non è così; basta accettare di credere in Dio, mettersi al suo cospetto con umiltà e sincerità e allora sarà Dio stesso a prendersi cura di noi, a guidarci verso di Lui con un amore così grande da poterlo quasi toccare con mano.
Sta a noi lasciarci andare, lasciarci abbracciare da questo amore grande e farsi plasmare da Lui, con tranquillità e fiducia, tenendo presente che su questi due comandamenti si basa tutta la nostra fede e che questi sono quelli che ci debbono guidare.
---------
COMMENTO DI :

Rev. D. Pere MONTAGUT i Piquet
(Barcelona, Spagna)
Oggi, la liturgia quaresimale ci presenta l’amore quale radice, la più profonda, dell’autocomunicazione di Dio. «L’anima non può vivere senza amore, ha sempre bisogno di amare qualcosa, perché è fatta d’amore che io per amore l’ho creata». (Santa Caterina da Siena) Dio è amore onnipotente, amore fino all’estremo, amore crocificato: «E’ sulla croce dove può contemplarsi questa verità» (Benedetto XVl) Questo Vangelo non è solo un’autorivelazione di come Dio–per mezzo di Suo Figlio- vuole essere amato Con un comandamento del Deuteronomio: «Tu amerai il Signore tuo Dio» (Dt 6,5) ed un altro del Levitico: «Amerai il tuo prossimo» (Lev 19,18), Gesù porta a compimento la pienezza della Legge. Lui ama il Padre, come Dio vero nato dal Dio vero e, come Verbo fatto uomo, crea la nuova Umanità dei figli di Dio, fratelli che si amano con l’amore del Figlio.
La chiamata di Gesù alla comunione e alla missione richiede una partecipazione nella sua stessa natura; è un’intimità in cui bisogna introdursi. Gesù non rivendica mai di essere la meta della nostra preghiera e amore. Rende grazie al Padre e vive costantemente nella Sua presenza. Il mistero di Cristo attrae verso l’amore a Dio –Invisibile ed Inaccessibile- mentre è, allo stesso tempo, cammino per riconoscere, verità nell’amore e vita per il fratello visibile e presente. Quello che ha maggior valore, non sono le offerte bruciate sull’altare ma è Cristo che brucia come unico sacrificio ed obolo affinché siamo in Lui un solo altare, un solo amore.
Questa unificazione di conoscenza e di amore, tessuta dallo Spirito Santo, permette che Dio ami in noi ed utilizzi tutte le nostre capacità, e a noi concede di poter amare come Cristo, con il suo stesso amore filiale e fraterno. Quello che Dio ha unito nell’amore , l’uomo non può separarlo. E’ questa la grandezza di chi si sottomette al Regno di Dio: l’amore a se stessi non è ostacolo ma estasi per amare l’unico Dio ed una moltitudine di fratelli.

6 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI VENERDì 9 MARZO 2018

    Holy Gospel of Jesus Christ according to Saint Mark 12:28b-34.
    One of the scribes came to Jesus and asked him, "Which is the first of all the commandments?"
    Jesus replied, "The first is this: 'Hear, O Israel! The Lord our God is Lord alone!
    You shall love the Lord your God with all your heart, with all your soul, with all your mind, and with all your strength.'
    The second is this: 'You shall love your neighbor as yourself.' There is no other commandment greater than these."
    The scribe said to him, "Well said, teacher. You are right in saying, 'He is One and there is no other than he.'
    And 'to love him with all your heart, with all your understanding, with all your strength, and to love your neighbor as yourself' is worth more than all burnt offerings and sacrifices."
    And when Jesus saw that (he) answered with understanding, he said to him, "You are not far from the kingdom of God." And no one dared to ask him any more questions.


    My reflection
    Prayer
    Come, Spirit Of God, come to me and about me, come to make me your own thing, to me the breath of life, your science and sapienza. Come to take insideme, the place touch you, and use me any way you like.

    Everything revolves around Ailo love, yet the world seems to go across the other hand ...
    We used to see scribes and Pharisees who question Jesus, trying to hold out traps, often full of zeal, but unfortunately, also of pride.
    But this time we find one of them who can not hear well Jesus, one who can not put obstacles between him and Christ, and for that the grace of God, can touch it.
    Between us and God, there is always our sentence ... I told and retold, but how do you prevent that from happening?
    We assume that we can get to listen to God, you do not need much, but one thing is necessary, our willingness to be open.
    Jesus looks at us and leans towards us, see our fragility, but it does not stop at this, because its purpose is to guide us to his kingdom.
    Like the Pharisees, sometimes people think that to get closer to God, we need a doctrinal preparation, a sublime wisdom, but it is not so; just accept to believe in God, put before him with humility and sincerity, and then God will take care of us, to guide us towards Him with a love so great that you can almost touch.
    It's up to us to let us go, let us embrace this great love and be shaped by him, with calm and confidence, bearing in mind that on these two commandments is based all our faith and that these are the ones that must guide us.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. COMMENT OFF:
      Fr. Pere MONTAGUT i Piquet
      (Barcelona, Spain)

      Today, Lenten liturgy presents us Love as the deepest root of our self- communication with God: «Our soul cannot live without love, it always wants to love something, for our soul is made of love, as I made it because of love» (Saint Catherine of Siena). God is almighty love, extreme love, crucified love: «It is there [on the Cross] that this truth can be contemplated» (Benedict XVI). This Gospel is not only a confirmation of the prayer the pious Jew used to say every morning, but it is also a self revelation as to how God —through his Son— wants to be loved. With a Commandment from Deuteronomy: «Love the Lord your God» (Deut 6:5) and another one from Leviticus: «Love your neighbor as yourself» (Lv 19:18), Jesus enforces the plenitude of the Law. He loves the Father, as a true God born out of a real God and, as the Word made Flesh, He creates the new Mankind of the sons of God, brothers loving each other with the love of the Son.
      Jesus' call to communion and to the mission requires our participation in its very same nature; it is a closeness where to get ourselves in. Jesus does not vindicate him as the milestone of our prayer and of our love. He thanks the Father and constantly lives in his presence. The mystery of Christ attracts us towards the love for God, invisible and inaccessible, while —at the same time— it shows us the way to identify our sincerity in our love and life for our visible and present brother. The burnt offerings in the altar are not the most valued ones, but Christ burning as the unique sacrifice and offering, so that we may become in Him a single altar, a single love.
      This unity of knowledge and love woven by the Saint Spirit allows God to love through us and to use all our capacities, while allowing us to be able to love as Christ does, with the same filial and fraternal love. What God united in love, man cannot sever. This is the greatness of he who submits to the Kingdom of God: self love is no longer an obstacle but rapture to love the one and only God and a crowd of brothers.

      Elimina
  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI VENERDì 9 MARZO 2018

    Evangelio según San Marcos 12,28b-34.
    Un escriba se acercó a Jesús y le preguntó: «¿Cuál es el primero de los mandamientos?».
    Jesús respondió: "El primero es: Escucha, Israel: el Señor nuestro Dios es el único Señor;
    y tú amarás al Señor, tu Dios, con todo tu corazón y con toda tu alma, con todo tu espíritu y con todas tus fuerzas.
    El segundo es: Amarás a tu prójimo como a tí mismo. No hay otro mandamiento más grande que estos".
    El escriba le dijo: "Muy bien, Maestro, tienes razón al decir que hay un solo Dios y no hay otro más que él,
    y que amarlo con todo el corazón, con toda la inteligencia y con todas las fuerzas, y amar al prójimo como a sí mismo, vale más que todos los holocaustos y todos los sacrificios".
    Jesús, al ver que había respondido tan acertadamente, le dijo: "Tú no estás lejos del Reino de Dios". Y nadie se atrevió a hacerle más preguntas.


    MI REFLEXIÓN
    ORACIÓN
    Ven, Espíritu de Dios, ven a mí y sobre mí, ven para hacer de mi tu cosa, y dame tu aliento de vida, el conocimiento y la sabiduría. Ven a cogerme en mi el lugar que me merece, y useme como tu quieras.
    Todo gira en torno al amor, sin embargo el mundo parece ir de la mano de los demás ... Estamos acostumbrados a ver escribas y fariseos que cuestionan a Jesús, que tratan de resistir las trampas, a menudo llenos de celo, pero, por desgracia, también de orgullo.
    Pero esta vez nos encontramos con uno de ellos que es capaz de escuchar bien a Jesús, uno que no puede poner obstáculos entre él y el Cristo, y para que la gracia de Dios, es capaz de tocarlo. Entre nosotros y Dios, siempre hay nuestra yo ... me dijeron y retold, pero ¿cómo evitar que esto ocurra?
    Suponemos que con el fin de poner a la escucha de Dios, no hace falta mucho, pero una cosa es necesaria, nuestra voluntad de abrir nosotros mismos.
    Jesús nos mira y se inclina hacia nosotros, ver nuestra fragilidad, pero no se detienen en esto, porque su propósito es que nos guíe a su Reino.
    Como los fariseos, a veces la gente piensa que para llegar más cerca de Dios, necesitan una preparación seria, una alta sabiduría, pero no es así; simplemente aceptar a creer en Dios, puso delante de él con humildad y sinceridad, y entonces será el mismo Dios para cuidar de nosotros, que nos guía a Él con un amor tan grande que casi se puede tocar.
    Está para nosotros dejamos ir, vamos a ser abrazado por este gran amor y hacerse plasmar por Él, con tranquilidad y confianza, teniendo en cuenta que en estos dos mandamientos se basa toda nuestra fe y que estos son los que hay que guiar.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. COMENTARIO DE:
      Rev. D. Pere MONTAGUT i Piquet
      (Barcelona, España)

      Hoy, la liturgia cuaresmal nos presenta el amor como la raíz más profunda de la autocomunicación de Dios: «El alma no puede vivir sin amor, siempre quiere amar alguna cosa, porque está hecha de amor, que yo por amor la creé» (Santa Catalina de Siena). Dios es amor todopoderoso, amor hasta el extremo, amor crucificado: «Es en la cruz donde puede contemplarse esta verdad» (Benedicto XVI). Este Evangelio no es sólo una autorrevelación de cómo Dios mismo —en su Hijo— quiere ser amado. Con un mandamiento del Deuteronomio: «Ama al Señor, tu Dios» (Dt 6,5) y otro del Levítico: «Ama a los otros» (Lev 19,18), Jesús lleva a término la plenitud de la Ley. Él ama al Padre como Dios verdadero nacido del Dios verdadero y, como Verbo hecho hombre, crea la nueva Humanidad de los hijos de Dios, hermanos que se aman con el amor del Hijo.
      La llamada de Jesús a la comunión y a la misión pide una participación en su misma naturaleza, es una intimidad en la que hay que introducirse. Jesús no reivindica nunca ser la meta de nuestra oración y amor. Da gracias al Padre y vive continuamente en su presencia. El misterio de Cristo atrae hacia el amor a Dios —invisible e inaccesible— mientras que, a la vez, es camino para reconocer, verdad en el amor y vida para el hermano visible y presente. Lo más valioso no son las ofrendas quemadas en el altar, sino Cristo que quema como único sacrificio y ofrenda para que seamos en Él un solo altar, un solo amor.
      Esta unificación de conocimiento y de amor tejida por el Espíritu Santo permite que Dios ame en nosotros y utilice todas nuestras capacidades, y a nosotros nos concede poder amar como Cristo, con su mismo amor filial y fraterno. Lo que Dios ha unido en el amor, el hombre no lo puede separar. Ésta es la grandeza de quien se somete al Reino de Dios: el amor a uno mismo ya no es obstáculo sino éxtasis para amar al único Dios y a una multitud de hermanos.

      Elimina
  3. VERSIONE IN FRANCESE DI VENERDI 9 MARZO 2018.

    Jour liturgique : Temps du Carême - 3e Semaine: Vendredi

    Texte de l'Évangile (Mc 12,28b-34): Un scribe qui avait entendu la discussion, et remarqué que Jésus avait bien répondu, s'avança pour lui demander: «Quel est le premier de tous les commandements?». Jésus lui fit cette réponse: «Voici le premier: Écoute, Israël: le Seigneur notre Dieu est l'unique Seigneur. Tu aimeras le Seigneur ton Dieu de tout ton coeur, de toute ton âme, de tout ton esprit et de toute ta force. Voici le second: Tu aimeras ton prochain comme toi-même. Il n'y a pas de commandement plus grand que ceux-là». Le scribe reprit: «Fort bien, Maître, tu as raison de dire que Dieu est l'Unique et qu'il n'y en a pas d'autre que lui. L'aimer de tout son coeur, de toute son intelligence, de toute sa force, et aimer son prochain comme soi-même, vaut mieux que toutes les offrandes et tous les sacrifices». Jésus, voyant qu'il avait fait une remarque judicieuse, lui dit: «Tu n'es pas loin du royaume de Dieu». Et personne n'osait plus l'interroger.


    REFLEXION DE LELLA

    PRIERE: Viens, O Esprit De Dieu vient en moi et sur moi, viens faire de moi ta chose, pour me donner ton haleine de vie, ta science et le savoir. Viens chercher en moi la place qui t'appartient, et utilise-moi comme il te plaît.

    - Tout tourne autour de l'amour, pourtant le monde semble aller d'un autre cotés..Nous sommes habitués à voir les scribes et les pharisiens qui contestent Jésus, et cherchent à lui tendre un piège, souvent pleins de zèle, mais malheureusement, aussi plein d'orgueil. Cette fois-ci cependant nous découvrons l'un d'eux qui réussit à bien écouter Jésus, quelqu'un qui réussit à ne pas mettre des obstacles entre lui et le Christ, et pour cela la grâce de Dieu réussit à le toucher. Entre nous et Dieu, il y a toujours notre moi... phrase dite et redite, mais comment faire pour empêcher que cela arrive? Nous partons du fondement que pour pouvoir nous mettre à l'écoute de Dieu, cela ne sert à rien, mais une chose est nécessaire, notre disponibilité à nous ouvrir. Jésus nous regarde et il se baisse vers nous, il voit notre fragilité, mais il ne s'arrête pas devant ça, parce que son but est de nous guider vers son royaume. Comme les pharisiens les gens pensent que pour se rapprocher de Dieu, il faut une préparation doctrinale, un savoir sublime, mais ce n'est pas ainsi; il suffit d'accepter de croire en Dieu, se mettre à sa présence avec de l'humilité et de la sincérité et alors ce sera Dieu lui même à prendre soin de nous, à nous guider vers Lui avec un si grand amour à pouvoir presque le toucher avec la main. Il nous faut nous laisser aller. nous laisser enlacer de ce grand amour et se faire modeler par Lui, avec de la tranquillité et de la confiance, en tenant présent dans nos esprits que sur ces deux commandements se base toute notre foi et que ceux-ci sont ceux qui doivent nous guider

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Commentaire de l'Abbé Pere MONTAGUT i Piquet
      (Barcelona, Espagne)

      Aujourd'hui la liturgie du carême nous présente l'amour comme la racine la plus profonde de l'auto communication avec Dieu: «L'âme ne peut vivre sans amour, elle veut toujours aimer quelque chose, parce qu'elle est faite d'amour, et que Moi je l'ai créée par amour» (Sainte Catherine de Sienne). Dieu est Amour tout puissant, amour à l'extrême, amour crucifié: «C'est dans la croix qu'on peut contempler cette vérité» (Benoît XVI). Cet Evangile n'est pas uniquement une révélation de comment Dieu —par l'intermédiaire de son Fils— souhaite être aimé. Avec un commandement du Deutéronome: «Aime le Seigneur ton Dieu» (Dt 6,5) et un autre du Lévitique (Lv 19,18): «Aime ton prochain», Jésus conduit à son terme la plénitude de la loi. Il aime le Père comme Dieu vrai, né du vrai Dieu, et en tant que Verbe fait homme, Il crée une nouvelle humanité de Fils de Dieu, frères qui s'aiment avec l'amour du Fils.

      L'appel de Jésus à la communion et à notre mission demande une participation dans le propre de sa nature, c'est une intimité dans laquelle il faut s'introduire. Jésus ne revendique à aucun moment être le but de nos prières et de notre amour. Il rend grâce au Père et Il est continuellement dans Sa présence. Le mystère du Christ nous attire vers l'amour de Dieu —invisible et inaccessible— et en même temps c'est un chemin pour nous permettre de reconnaître l'amour dans la vérité et dans la vie envers nos frères visibles et présents. Ce qui est le plus précieux ce ne sont pas les offrandes qu'on brûle sur l'autel mais le Christ qui brûle comme sacrifice et offrande unique afin que nous soyons avec Lui un seul autel et un seul amour.

      Cette unification de connaissance et d'amour tissé par l'Esprit Saint permet que Dieu puisse aimer à travers nous en utilisant toutes nos capacités et pour nous cela nous permet de pouvoir aimer avec le même amour filial et fraternel que le Christ. Ce que Dieu a uni dans l'amour, l'homme ne peut pas le séparer. C'est bien ça la grandeur de celui qui se soumet au Royaume des Cieux: l'amour de soi-même n'est plus un obstacle mais devient pour chacun d'entre nous une extase d'amour envers l'unique Dieu et la multitude de nos frères.

      Elimina