domenica 25 marzo 2018

(Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.



VANGELO DI LUNEDì 26 MARZO 2018
(Gv 12,1-11) Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni


Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.


Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, vieni nel mio cuore, porta la conoscenza dell'amore di Dio per noi, porta la sapienza di quello che Gesù mi vuole dire, ed io sarò qui, disponibile all'ascolto, perché solo la tua voce voglio seguire.
L'immagine che ci si presenta davanti agli occhi, se imparate a vederla con gli occhi dello Spirito, è di immensa dolcezza. Gesù è con i suoi amici, nella casa di Lazzaro, che aveva resuscitato dai morti. Quale devozione provavano le sorelle di quest'ultimo per quello che aveva fatto. Mi piace notare che già solo in queste poche righe troviamo uno di noi, chi sarò io? Lazzaro, amico di Gesù, che per la mia amicizia con lui sono tornato a vivere? Che per essergli fedele sono andato oltre la morte? Che ho atteso che mi venisse a risvegliare dai morti? Oppure sono Marta, che serve il Signore e i suoi amici con devozione e rispetto? Che grata a Lui della resurrezione di Lazzaro, senza il minimo dubbio, vede quello che c'è da fare e lo fa? Oppure sono Maria, la dolce piccola Maria, che si mette ai suoi piedi e lo unge con balsamo profumato? La dolcissima Maria che incurante di chi la guarda è lì in adorazione e lo accarezza con le sue mani e i suoi capelli come raccolta in preghiera? La semplice Maria che non si preoccupa di servire con sua sorella per compiere il suo dovere nella vita, ma preferisce un momento d’adorazione e d’intimità con Gesù? Poi vediamo intorno a loro altri personaggi che compongono il quadro che abbiamo davanti agli occhi, troviamo i discepoli, e tra loro, anche Giuda. Notate, infatti, come l'evangelista mette in risalto la sua figura. Giuda teneva la cassa, e si arrogava il diritto di gestire tutti i soldi di chi offriva qualcosa per Gesù, con la scusa di utilizzarlo per i poveri. Ma Giuda non serviva Gesù, serviva la sua avidità, il potere che il denaro gli dava, l'autorità di gestire a suo piacimento i cordoni della borsa, ed era così avido e meschino in cuor suo, che forse meditava già di tradire Gesù per intascarne la taglia. Il gesto di Maria lo irrita,quanti soldi sprecati in profumi per Gesù,soldi che lui sente sottratti alle sue mani,e per avidità è irritato,ma si nasconde dietro ad una forma di riverenza per i poveri.Questo gesto di Maria, che Gesù difende, e lo fa sentire inferiore, perché lui non amava Gesù, e questa sua inferiorità lo spinge ad allontanarsi da lui, a volerlo far sparire dalla sua vista. Lo stesso pensiero dei Giudei che non lo riconoscevano come Figlio di Dio e come Dio, e che volevano uccidere sia lui sia Lazzaro, per eliminare le prove della loro esistenza. Intorno a Gesù c'era la prima chiesa e c'erano i suoi oppositori, c'era chi serviva fedelmente, con umiltà e fiducia, chi cercava un rapporto intimo con Lui, come chi prega e vive in adorazione di Gesù, e chi anche tra i suoi discepoli, pensa solo al denaro e lo tradisce, favorendo così i nemici di Gesù, quello che lo odiano e lo vogliono morto, via, lontano dal loro cuore. Io chi sono Gesù? Aiutami con i carismi che tu dai a chi ti cerca con tutto il cuore, a servirti come te mi vuoi, e non permettere mai che mi unisca a chi per un motivo o per l'altro, cerca di allontanarti dalla sua vita. Questa quaresima sta per terminare, fratelli non permettiamo che passi senza lasciare nei nostri cuori un segno profondo, un solco dove Gesù possa seminare amore e raccogliere abbondanti frutti; non permettiamo che finita la Pasqua celebrativa, la porta del nostro cuore si richiuda e dimentichiamo tutto quello che Gesù ha fatto per noi, quanto e come ci ha amato.
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COMMENTO DI:
Rev. D. Jordi POU i Sabater
(Sant Jordi Desvalls, Girona, Spagna)
Oggi, nel Vangelo, sono riassunti due atteggiamenti su Dio, Gesù Cristo e la vita stessa. Di fronte all’unzione che Maria fa al suo Signore, Giuda protesta: «Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: ‘Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?’» (Gv 12,4-5). Ciò che dice non è assurdo, anzi, collimava con la dottrina di Gesù. Ma è molto facile protestare su quello che fanno gli altri, anche se non c’è una seconda intenzione come nel caso di Giuda.
Qualsiasi protesta deve essere un atto di responsabilità: con la protesta ci dobbiamo impostare come agiremmo noi, cosa saremmo disposti a fare. Altrimenti, la protesta può essere solo –come in questo caso– la lamentela di coloro che agiscono male di fronte a coloro che cercano di fare le cose nei migliori dei modi.
Maria unge i piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli, perché crede che è quello che deve fare. È un’azione intrisa di una splendida magnanimità: lo fece prendendo «trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso» (Gv 12,3). È un atto d’amore e, come ogni atto d’amore, difficile da capire per coloro che non lo condividono. Credo che, a partire da quel momento, Maria capì ciò che secoli più tardi scriveva sant’Agostino: «Forse in questa terra i piedi del Signore sono ancora bisognosi. Perciò di chi, al di fuori dei suoi membri disse: ‘Ogni cosa che farete a uno solo di questi piccoli... lo avete fatto a me? Voi spendete ciò che vi è superfluo, ma avete fatto qualcosa di veramente grato per i miei piedi’».
La protesta di Giuda non ha nessuna utilità, lo porta solo al tradimento. L’azione di Maria, invece, la porta ad amare di più il suo Signore e, come conseguenza, ad amare di più i “piedi” di Cristo che ci sono in questo mondo.

9 commenti:

  1. VERSIONE IN INGLESE DI LUNEDì 26 MARZO 2018
    Liturgic day: Monday of Holy Week
    Gospel text (Jn 12,1-11): Six days before the Passover, Jesus came to Bethany where he had raised Lazarus, the dead man, to life. Now they gave a dinner for him, and while Martha waited on them, Lazarus sat at the table with Jesus.
    Then Mary took a pound of costly perfume made from genuine nard and anointed the feet of Jesus, wiping them with her hair. And the whole house was filled with the fragrance of the perfume. Judas, son of Simon Iscariot —the disciple who was to betray Jesus— remarked, «This perfume could have been sold for three hundred silver coins and turned over to the poor». Judas, indeed, had no concern for the poor; he was a thief and as he held the common purse, he used to help himself to the funds. But Jesus spoke up, «Leave her alone. Was she not keeping it for the day of my burial? The poor you always have with you, but you will not always have me».
    Many Jews heard that Jesus was there and they came, not only because of Jesus, but also to see Lazarus whom he had raised from the dead. So the chief priests thought about killing Lazarus as well, for many of the Jews were drifting away because of him and believing in Jesus

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    1. MY REFLECTION

      Come O Holy Spirit, come into my heart, brings the knowledge of God's love for us, brings the wisdom of what Jesus means to me, and I will be here, ready to listen, because only your voice I want to follow.
      The picture that presents itself before our eyes, if you learn to see through the eyes of the Spirit, is of immense sweetness. Jesus is with his friends in the house of Lazarus, who had risen from the dead. What devotion felt the sisters of the latter for what he had done.
      . I just like to note that already in these few lines are one of us ... who I am? Lazarus, a friend of Jesus, that my friendship with him, I returned to live? To be faithful that went beyond the grave? What I expected that I could awaken from the dead? Or is Marta, who serves the Lord and his friends with devotion and respect? Grateful to him that the raising of Lazarus, without any doubt, see what there is to do and does it? Or is Mary, the sweet little Mary, who gets to his feet and anointed with balsam perfume? The sweet Mary regardless of the viewer is there in adoration and caresses it with his hands and his hair as in prayer? The pure Mary, who does not bother to serve with her sister to do his duty in life, but rather a time of worship and intimacy with Jesus?
      Then we see other people around them that make up the framework that we have before our eyes, we find the disciples, and among them, including Judah.
      Note, in fact, as the evangelist emphasizes her figure. Judah kept the cash, and claims the right to manage all the money of those who offered something for Jesus, with the excuse to use it for the poor. But Judas did not serve Jesus, to serve the greed, the power that money gave him the authority to manage at will the purse strings, and it was so greedy and petty in his heart, that maybe already meditated betraying Jesus for pocket size.
      Mary's gesture irritates him, how much money wasted on perfume for Jesus, he feels that money stolen from his hands, so greed is irritated, but is hidden behind a form of reverence for the poor. This gesture of Mary, Jesus defends, and makes him feel inferior, because he loved Jesus, and this leads him to his inferiority away from him, to want to disappear from view.
      The same thought of the Jews who did not recognize him as the Son of God and as God, and who wanted to kill both he and Lazarus, to eliminate evidence of their existence. About Jesus was the first church and were his opponents, who had served faithfully, with humility and trust, those seeking an intimate relationship with Him, as one who prays and lives in worship of Jesus, and who also among his disciples think only of money and cheating on him, thus the enemies of Jesus, those who hate him and want him dead, far, far away from their hearts. Who am I Jesus? Help me with the gifts you give to those who seek you with all your heart, to serve you as you want me, and never allowing me to join those who for one reason or another, trying to get away from her life.
      This Lent is about to end, brothers do not let it pass without leaving a deep mark in our hearts, a furrow where Jesus may sow love and collect abundant fruits, do not let that over the Easter celebration, the door of our heart closes and we forget everything what Jesus did for us, how and how much he loved us.

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    2. COMMENT OFF:
      Fr. Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, Spain)

      Today, the Gospel summarizes two attitudes about God: Jesus Christ and life, in itself. Judas criticizes Mary for anointing Jesus' feet: «Judas, son of Simon Iscariot —the disciple who was to betray Jesus— remarked, ‘This perfume could have been sold for three hundred silver coins and turned over to the poor’» (Jn 12:4-5). What Judas said did not make sense, and it ties in with Jesus' doctrine. But it is much too easy to criticize what others may do, even when they had no hidden intentions, as it was the case with Judas.
      Whatever our protest it must be an act of responsibility: with our protest we have to ask ourselves how would we do it instead, what are we willing to do, to do it better. Otherwise, our protest may just be —as it is actually the case here— the complaint, those who normally do it, wrongly use to make before those who try to do it the best they can.
      Mary anoints Jesus' feet and she wipes them with her hair, because she truly believes this is what she must do. Her behavior can be qualified of splendid magnanimity: «Mary took a pound of costly perfume made from genuine nard» (Jn 12:3). It is an act of love, and like any act of love, difficult to understand by those who do not share it. I think that, as of that moment, Mary realized what, centuries later would write saint Augustine: «Maybe in this world the feet of our Lord are still in need. For, of whom, other than his members, said He: ‘Whatever you do unto the least of these, you do unto me. You spend that which you do not need, but you have done that which is good for my feet’».
      Judas' complaint has no utility whatsoever, and it only led him to treachery. Mary's act led her to love her Lord even more and, as a consequence, to love more all the “feet” of Christ there are on this world.

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  2. VERSIONE IN SPAGNOLO DI LUNEDì 10 APRILE 2017
    Lunes Santo.

    Evangelio según San Juan 12,1-11.
    Seis días antes de la Pascua, Jesús volvió a Betania, donde estaba Lázaro, al que había resucitado.
    Allí le prepararon una cena: Marta servía y Lázaro era uno de los comensales.
    María, tomando una libra de perfume de nardo puro, de mucho precio, ungió con él los pies de Jesús y los secó con sus cabellos. La casa se impregnó con la fragancia del perfume.
    Judas Iscariote, uno de sus discípulos, el que lo iba a entregar, dijo:
    "¿Por qué no se vendió este perfume en trescientos denarios para dárselos a los pobres?".
    Dijo esto, no porque se interesaba por los pobres, sino porque era ladrón y, como estaba encargado de la bolsa común, robaba lo que se ponía en ella.
    Jesús le respondió: "Déjala. Ella tenía reservado este perfume para el día de mi sepultura.
    A los pobres los tienen siempre con ustedes, pero a mí no me tendrán siempre".
    Entre tanto, una gran multitud de judíos se enteró de que Jesús estaba allí, y fueron, no sólo por Jesús, sino también para ver a Lázaro, al que había resucitado.
    Entonces los sumos sacerdotes resolvieron matar también a Lázaro,
    porque muchos judíos se apartaban de ellos y creían en Jesús, a causa de él

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    1. MI REFLEXIÓN
      ORACIÓN
      Ven, Espíritu Santo, ven a mi corazón, trae el conocimiento del amor de Dios por nosotros, trae la sabiduría de lo que Jesús quiere que yo digo, y voy a estar aquí, dispuesto a escuchar, porque sólo su voz que quiere seguir.
      La imagen que se presenta ante nuestros ojos, si usted aprende a ver con los ojos del Espíritu, es de inmensa dulzura. Jesús está con sus amigos en la casa de Lázaro, a quien había resucitado de entre los muertos. ¿Qué sentía devoción a las hermanas de ésta por lo que había hecho. Me gustaría señalar que ya en estas pocas líneas son sólo uno de los que voy a ser yo?
      Lázaro, el amigo de Jesús, que por mi amistad con él, volvió a vivir?
      Para ser fiel a lo que fue más allá de la tumba?
      Lo que me esperaba era despertar de los muertos?
      ¿O es que Martha, quien sirve al Señor y sus amigos con devoción y respeto?
      Agradecidos a lo que la resurrección de Lázaro, sin la menor duda, ve lo que hay que hacer y lo hace?
      ¿O soy María, la dulce María pequeño, que se pone de pie y la unción con bálsamo perfumado? La dulce María, independientemente de quien la mira está allí en la adoración y la acaricia con sus manos y su cabello como una colección en la oración? Simplemente María, que no se preocupan de servir con su hermana a cumplir con su deber en la vida, sino más bien un tiempo de adoración e intimidad con Jesús?
      Entonces ven a su alrededor otros personajes que conforman el marco en el que tenemos ante nuestros ojos, nos encontramos con los discípulos, y entre ellos, incluso Judas.
      Tenga en cuenta, de hecho, ya que el evangelista pone de relieve su figura. Judas tenía la bolsa, y afirma el derecho de administrar todo el dinero de los que ofrecen algo para Jesús, con la excusa de usarlo para los pobres. Pero Judas no tenía por qué Jesús sirvió a su codicia, el poder que el dinero le dio la autoridad para manejar a su antojo los hilos del dinero, y era tan avaro y decir en su corazón, que a lo mejor ya meditado para traicionar a Jesús por intascarne tamaño.
      El gesto de María le irrita, la cantidad de dinero gastado en perfumes para Jesús, el dinero que se siente alejado de sus manos, y la codicia está enojado, pero escondido detrás de una forma de reverencia para los pobres. Este gesto de María, Jesús defiende y lo hace sentirse inferior, porque amaba a Jesús, y que su inferioridad le impulsa a alejarse de él, con ganas de desaparecer de su vista.
      El mismo pensamiento de los Judios que no lo reconocieron como el Hijo de Dios y como Dios, y que quería matar a él ya Lázaro, para eliminar la evidencia de su existencia.
      Alrededor de Jesús fue la primera iglesia, y allí estaban sus opositores, que nos había servido fielmente, con humildad y confianza, aquellos que buscan una relación íntima con Él, como quien reza y vive en la adoración de Jesús, y que incluso en medio de sus discípulos, que sólo piensan en el dinero y lo traiciona, lo que los enemigos de Jesús, el que lo odian y lo quieren muerto, lejos, muy lejos de su corazón. ¿Quién soy yo Jesús?Ayúdame con los regalos que le dan a los que te buscan con todo mi corazón, para servirle como usted me quiere, y nunca permita que me uniera a aquellos que por una razón u otra, tratando de escapar de su vida. Esta Cuaresma termina y hermanos no dejar pasar sin dejar una huella profunda en nuestros corazones, un surco en el que Jesús puede amar a sembrar y cosechar frutos abundantes, no permita que la celebración de Pascua, la puerta de nuestro corazón se cierra y se olvidan lo que Jesús ha hecho por nosotros, cómo y cuánto nos amaba.

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    2. COMENTARIO DE:
      Rev. D. Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, España)

      Hoy, en el Evangelio, se nos resumen dos actitudes sobre Dios, Jesucristo y la vida misma. Ante la unción que hace María a su Señor, Judas protesta: «Dice Judas Iscariote, uno de los discípulos, el que lo había de entregar: ‘¿Por qué no se ha vendido este perfume por trescientos denarios y se ha dado a los pobres?’» (Jn 12,4-5). Lo que dice no es ninguna barbaridad, ligaba con la doctrina de Jesús. Pero es muy fácil protestar ante lo que hacen los otros, aunque no se tengan segundas intenciones como en el caso de Judas.

      Cualquier protesta ha de ser un acto de responsabilidad: con la protesta nos hemos de plantear cómo lo haríamos nosotros, qué estamos dispuestos a hacer nosotros. Si no, la protesta puede ser sólo —como en este caso— la queja de los que actúan mal ante los que miran de hacer las cosas tan bien como pueden.

      María unge los pies de Jesús y los seca con sus cabellos, porque cree que es lo que debe hacer. Es una acción tintada de espléndida magnanimidad: lo hizo «tomando una libra de perfume de nardo puro, muy caro» (Jn 12,3). Es un acto de amor y, como todo acto de amor, difícil de entender por aquellos que no lo comparten. Creo que, a partir de aquel momento, María entendió lo que siglos más tarde escribiría san Agustín: «Quizá en esta tierra los pies del Señor todavía están necesitados. Pues, ¿de quién, fuera de sus miembros, dijo: ‘Todo lo que hagáis a uno de estos pequeños... me lo hacéis a mí? Vosotros gastáis aquello que os sobra, pero habéis hecho lo que es de agradecer para mis pies’».

      La protesta de Judas no tiene ninguna utilidad, sólo le lleva a la traición. La acción de María la lleva a amar más a su Señor y, como consecuencia, a amar más a los “pies” de Cristo que hay en este mundo.

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  3. VERSIONE IN FRANCESE DI LUNEDI 26 MARZO 2018.

    Jour liturgique : Semaine Sainte: Lundi

    Texte de l'Évangile (Jn 12,1-11): Six jours avant la Pâque, Jésus vint à Béthanie où habitait Lazare, celui qu'il avait ressuscité d'entre les morts. On donna un repas en l'honneur de Jésus. Marthe faisait le service, Lazare était avec Jésus parmi les convives. Or, Marie avait pris une livre d'un parfum très pur et de très grande valeur; elle versa le parfum sur les pieds de Jésus, qu'elle essuya avec ses cheveux; la maison fut remplie par l'odeur du parfum. Judas Iscariote, l'un des disciples, celui qui allait le livrer, dit alors: «Pourquoi n'a-t-on pas vendu ce parfum pour trois cents pièces d'argent, que l'on aurait données à des pauvres?». Il parla ainsi, non parce qu'il se préoccupait des pauvres, mais parce que c'était un voleur: comme il tenait la bourse commune, il prenait pour lui ce que l'on y mettait. Jésus lui dit: «Laisse-la! Il fallait qu'elle garde ce parfum pour le jour de mon ensevelissement. Des pauvres, vous en aurez toujours avec vous, mais moi, vous ne m'aurez pas toujours». Or, une grande foule de Juifs apprit que Jésus était là, et ils arrivèrent, non seulement à cause de Jésus, mais aussi pour voir ce Lazare qu'il avait ressuscité d'entre les morts. Les chefs des prêtres décidèrent alors de faire mourir aussi Lazare, parce que beaucoup de Juifs, à cause de lui, s'en allaient, et croyaient en Jésus.

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    1. REFLEXION DE LELLA

      PRIERE: Viens ô Esprit Saint, viens dans mon coeur, porte nous la connaissance de l'amour de Dieu, porte le savoir de ce que Jésus veut me dire, et je serai ici, disponible à l'écoute, parce que seul ta voix je veux suivre.

      - L'image qui se présente devant nos yeux, si vous apprenez à la voir avec les yeux de l'Esprit, elle est d'une immense douceur. Jésus est avec ses amis, dans la maison de Lazare, qu'il avait résuscité des morts. Quelle dévotion éprouvé les soeurs de ce dernier pour ce qu'il avait fait. Il me plaît de penser que déjà seulement en ce peu de lignes nous trouvons l'un de nous, qui serions nous? Lazare, l'ami de Jésus, par qui il est revenu à la vie par amitié? Que pour être fidèle il est allé au-delà de la mort? là il a attendu qu'il vînt le réveiller des morts? Ou est-ce que nous sommes Marta, qui sert le Seigneur et ses amis avec dévotion et respect? Qui est pleine de gratitude pour La résurrection de Lazare, sans le moindre doute, elle voit ce qui est à faire et le fait? Ou est-ce que nous sommes Marie, la douce petite Marie, qu'il se met à ses pieds et qui l'enduit avec du baume parfumé? La douce Marie insouciante de ceux qui la regardent elle est là en adoration et elle le caresse avec ses mains et ses cheveux comme recueillie en prière? La simple Marie qui ne se préoccupe pas de servir avec sa soeur pour accomplir son devoir dans la vie, mais qui préfère un moment d'adoration et d'intimité avec Jésus? Puis nous voyons autour d'eux d'autres personnages qui composent le tableau que nous avons devant les yeux, nous trouvons les disciples, et entre eux, il y a aussi Judas. Vous remarquez, en effet, comment l'évangéliste met en contraste son illustration. Judas tenait la caisse, et il s'arrogeait le droit de gérer tout l'argent de ceux qui offraient quelque chose pour Jésus, avec l'excuse de l'utiliser pour les pauvres. Mais Judas ne servait pas Jésus, il servait son avidité, le pouvoir qu'il lui donnait, l'autorité de gérer à son goût le cordons de la bourse, et il était si avide et mesquin dans son coeur, qu'il méditait peut-être déjà de trahir Jésus pour empocher de l'argent. Le geste de Marie l'irrite, combien d'argent gaspillé en parfums pour Jésus, argent qu'il sent soustrait à ses mains, et par avidité il est irrité, mais il se cache sous une forme de révérence pour les pauvres. Ce geste de Marie, que Jésus défend, et le fait se sentir inférieur, parce qu'il n'aimait pas Jésus, et son infériorité le pousse à s'éloigner de lui et vouloir le faire disparaître de sa vue. La même pensée que les juifs qui ne le reconnaissaient pas comme Fils de Dieu et comme Dieu, et qui voulaient tuer soit lui soit Lazare pour éliminer les preuves de leur existence. Autour de Jésus était la première église et il y avait ses opposants, il y avait ceux qui servaient fidèlement, avec de l'humilité et de la confiance, qui cherchait un rapport intime avec Lui, comme ceux qui prient et vivent en adoration de Jésus, et ceux qui aussi entre ses disciples, pensent seulement à l'argent et le trahissent, en favorisant ainsi les ennemis de Jésus, ceux qui le haïssent et le veulent mort, loin de leur coeur. Et moi qui suis-je Jésus ? Aide-moi avec les charismes que tu donne à ceux qui te cherchent de tout coeur, pour te servir comme toi tu me veux, et ne permettrais jamais que je m'unisse à celui qui pour un motif ou pour l'autre, cherche à t'éloigner de sa vie. Ce carême va se terminer, frères ne permettons pas qu'il passes sans laisser dans nos coeurs un signe profond, un sillon où Jésus puisse semer l'amour et recueillir des fruits abondants; ne permettons pas qu'une fois les Pâques commémoratives finies, que la porte de notre coeur se referme et que nous oublions tout ce qu'il a fait pour nous, combien et comment il nous a aimé.

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    2. Commentaire de l'Abbé Jordi POU i Sabater
      (Sant Jordi Desvalls, Girona, Espagne)

      Aujourd'hui l'Évangile nous montre deux attitudes envers Dieu, envers Jésus Christ et à l'égard de la vie elle-même. Devant le parfum que Marie répand sur les pieds de son Seigneur, Judas proteste: «Judas Iscariote, l'un des disciples, celui qui allait le livrer, dit alors: ‘Pourquoi n'a-t-on pas vendu ce parfum pour trois cents pièces d'argent, que l'on aurait données à des pauvres?’» (Jn 12,4-5). Ce n'est pas sot; c'est même en accord avec la doctrine de Jésus. Mais il est facile de critiquer ce que les autres font, même sans intentions cachées, comme c'était les cas de Judas.

      N'importe quelle critique doit être un acte de responsabilité: avec la critique nous devons aussi expliquer ce que nous ferions à la place, ce que nous serions prêts à faire. Autrement, la critique n'est —comme ici— que la plainte de ceux qui agissent de mauvaise foi face à ceux qui tâchent de faire de son mieux.

      Marie répand du parfum sur les pieds de Jésus en les essuyant avec ses cheveux, car elle croit que c'est son devoir. Cette action montre une magnanimité splendide: elle le fait en prenant «une livre d'un parfum très pur et de très grande valeur» (Jn 12,3). C'est un acte d'amour et, comme tout acte d'amour, difficile à comprendre pour ceux qui ne le partagent pas. Il me semble qu'à partir de ce moment-là, Marie sut ce que Saint Augustin devait écrire quelques siècles plus tard: «Il se peut que sur la terre les pieds du Seigneur soient dans le besoin. N'est-ce pas de ses membres, en effet, qu'il dira à la fin du monde: ‘Dans la mesure où vous l'avez fait à l'un de ces plus petits de mes frères, c'est à moi que vous l'avez fait? Trouvez un emploi à votre superflu; pour vous, il est inutile, mais il est nécessaire aux pieds du Seigneur’».

      La protestation de Judas n'a aucune utilité, elle le mène seulement à la trahison. L'action de Marie la porte à aimer encore plus son Seigneur et, en conséquence, à aimer encore plus les “pieds” du Christ qu'il y a dans notre monde.

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