giovedì 30 giugno 2011

(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore.

VANGELO 
(Mt 11,25-30) Io sono mite e umile di cuore. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo Gesù disse: 
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio che nel tuo immenso amore hai dato prova della più grande umiltà perdonaci. Se solo ci rendessimo conto di non meritare niente e tanto meno la salvezza, forse capiremmo che questo amore ha costretto Dio a difenderci con la sua stessa vita.Lui che è il più grande, ha donato la sua vita per non perdere neanche il più piccolo dei suoi figli...e noi disprezziamo la vita, come se non avesse nessun valore... 

Questa sì che è preghiera ragazzi!!!!!
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra……
Gesù non si stanca mai di ringraziare il Padre, di lodare le meraviglie del creato …e guarda caso, il piccolo per eccellenza, San Francesco, sapeva vedere in ogni angolo del mondo Dio.
Tanti sono i Santi che attraverso l’amore di Dio hanno saputo comprendere, che solo amando la croce riescono ad amare Cristo.Quelle parole di Gesù li colpiscono e glielo fanno amare in tutta la sua bellezza.
Bellezza della croce, perché solo una cosa bella si può amare in questo modo…e questo ci porta mille miglia lontani da loro e dalla loro santità, simile a quella di Gesù, il Santo di Dio, il Figlio prediletto…
Ci pensate …il figlio prediletto di Dio….Come vorremmo raggiungere anche solo l’idea di essere graditi agli occhi di Dio, sarebbe già qualcosa, ma Francesco e Paolo hanno capito che solo attraverso l’imitazione di Cristo avrebbero potuto sperare di vedere Dio, attraverso i suoi occhi, le sue piaghe, il suo dolore…IL SUO AMORE.
Nella grande umiltà di riconoscersi ancora imperfetti, ci si lascia andare tra le braccia di Gesù e ci si lascia plasmare dal suo amore.Lui sì che sa amare e perdonare, non ci sono regole da imparare, né riti da eseguire, non è importante essere ebrei, circoncisi, preti o monache, quello che conta è diventare suoi, amarlo e accettare di amare in quel modo sublime, assurdo si, ma trascinante, che non si ferma a riflettere, a guardare l’oggetto del suo amore, se merita o no….Ama e basta, ama anche il dolore che gli dai, come una madre ed un padre insieme, che amano il figlio che li trascura, li ferisce, che bramano un suo sguardo, una sua carezza, che aspettano solo di vederlo tornare sano e salvo per stare bene, che sono in ansia se è lontano…l’amore di Dio è quello di tutte le madri e i padri del mondo e tanto, tanto di più……

mercoledì 29 giugno 2011

(Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

VANGELO
 (Mt 9,1-8) Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». 
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. 
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, perché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali.

Gesù passa da una parte all’altra, si muove da una riva all’altra ed opera miracoli, scaccia demoni, ma più che altro parla, spiega, insegna.  Molti sono quelli che ascoltano ed accorrono, ma non tutti quelli che si avvicinano hanno voglia di conoscerlo veramente. Tanti si avvicinano a lui, ma non tutti riescono a riconoscerlo come il Signore della vita, e spesso , sono proprio questi che intralciano il cammino di chi ha voglia di abbracciarlo, di chi vuole arrivare a lui, anche da molto lontano, passando da vie traverse, aiutati da amici che hanno fede in Gesù e che lo accompagnano per essere guarito.
Una cosa importante e rendersi conto di essere malati, di aver bisogno di essere guariti .
Spesso noi ci sentiamo tutto, meno che bisognosi di cambiamenti , e magari pensiamo di poter essere ottimi medici per gli altri. Nel nostro cammino,possiamo incontrare anche altri fratelli, che hanno bisogno di essere aiutati e  trasportati con amore.
Noi possiamo essere questi amici, che si prendono carico dei fratelli ammalati, e con le nostre preghiere presentarli al Signore, perché non c’è ostacolo che ci può fermare quando c’è la fede.
Il discorso della nostra fede, e di quanto sia forte o no, ci porterà a comprendere che se Gesù può guarire il nostro corpo, tanto più potrà guarire la nostra anima. C’è un passo del vangelo che dice: -“ là dove due o tre si incontreranno nel mio nome, io sarò in mezzo a loro ”- ricordiamoci di questo, quando preghiamo, ricordiamoci di unirci spiritualmente agli altri fratelli del mondo che pregano e di unire le nostre mani in un unico abbraccio intorno ai fratelli più bisognosi, di non dimenticare nessuno fuori da questo cerchio,  di non escludere nessuno per non essere a nostra volta esclusi dall’abbraccio dell’amore.
Se crediamo nel valore della preghiera, se crediamo che Gesù può  guarirci, allora non smettiamo mai di farci carico di pregare per chi non crede, per chi non sa come arrivare a Dio.




martedì 28 giugno 2011

(Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Vieni o Santo Spirito, dolce compagno, vienimi accanto ed insieme a te sarà tutto più comprensibile, tutto più semplice, tutto più giusto.Fa che niente di me permanga nel cuore e riempi il vuoto con la tua presenza, per Cristo nostro Signore. Amen.

Un brano questo, in cui Gesù ci pone un interrogativo importante, ci mette alla prova, così come fa con Pietro. - Tu chi dici che io sia?-
Noi oggi, come cristiani, siamo molto più fortunati di Pietro, perché in duemila anni, Gesù ci ha fornito tante prove della sua presenza in mezzo a noi e quello di credere in Gesù figlio di Dio, non è il solo problema che oggi il Vangelo ci presenta.
Pietro riconosce, per grazia Divina, in Gesù il Figlio di Dio, ma ancora non è pronto a comprendere del tutto.
Vediamo che Pietro non è migliore di noi, nonostante la conoscenza e l’amicizia che lo legano a Gesù.
-Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente ! -
-Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli..
Poche parole, ma essenziali per noi Cristiani.
Seguire Pietro perché scelto da Gesù, ed è tutto.
Pietro è un uomo che ha paura? Sembrerebbe di sì perché negherà di conoscere Gesù quando fu catturato, ma da questa risposta che dà al Signore ancora prima che questo succedesse, si capisce che già lo Spirito agisce in lui, tanto da fargli dire quelle parole che solo la grazia di Dio poteva mettergli sulle labbra.
Allora perché tace? I disegni del Signore sono giusti, noi non li conosciamo, ma se Pietro fosse stato subito catturato e ucciso, come avrebbe potuto servire il Signore?
Pietro era un uomo come noi, ma scelse Gesù, fino in fondo, non era colto, aveva anche un carattere burbero, era un bel capoccione come diremmo oggi, ma si fece trascinare dall’amore che quell’uomo sprizzava da tutti i pori, per gli ultimi, per i bisognosi, per gli ammalati, per tutti quelli che considera fratelli, anche se lo crocefiggeranno, anche se non lo vogliono accettare certo anche Pietro come noi, avrebbe voluto farsi un Gesù un po’ più su misura, un po’ meno idealista e più combattivo, un po’ più umano e meno obbediente a Dio, un po’ più terreno e meno irreale.
Ma Gesù è Gesù, è Dio stesso e non può essere qualcun altro, nemmeno per farci contenti.Il suo amore è immenso per noi, ma non scende a compromessi con la nostra umanità, sa perdonare perché è misericordioso, ma quello che ci dice di fare è legge.
Seguirlo significa prendere la nostra croce, come ha fatto Lui e seguirlo su questa strada.
Possiamo essere imperfetti, ce lo perdonerà, possiamo cadere e ci aiuterà ad alzarci, ma la strada è solo questa, attraverso la porta stretta delle sue parole possiamo seguirlo, non facendoci un Dio su misura, più consono ai nostri desideri, Scegliere tra Dio o mammona, Tra Dio vero o idealizzato, adattato.Questo non è permesso a nessuno, neanche a Pietro, infatti, ricordiamo che anche per lui c’è subito il rimprovero di Gesù, che addirittura lo apostrofa chiamando figlio di satana.E’ facile sbagliare strada, se quella che vogliamo percorrere non parte direttamente dal cuore di Cristo.Prima di tutto questo, capire che è lui la porta per la salvezza e la vita eterna, e non tutte quelle altre uscite di sicurezza che apriamo con la nostra umanità.
Abbiamo forse paura di affrontare il mondo con Gesù oppure la nostra non è paura, ma negazione dell’appartenenza a Cristo? Non è una domanda da poco!

lunedì 27 giugno 2011

(Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

VANGELO
 (Mt 8,23-27) Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. 
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Signore con il tuo Spirito, per illuminare la mia mente e scrivere con me questa riflessione, nel tuo Santo nome, ora e sempre. Amen.
Questo brano è uno di quelli che mi da più sensazioni, sia nella versione di Matteo che in quella di Marco.
Questi poveri apostoli che seguono Gesù senza neanche poter fare preparativi, che si trovano a passare da una riva all’altra, con nella testa le parabole che raccontava, che ancora oggi per molti sono incomprensibili.
Il mare in tempesta li atterriva, come ci atterriscono i vari momenti in cui la vita ci assale con i suoi problemi; come ci atterrisce una malattia; come quando vorremmo azzerare tutto e far finta che non sia successo niente!!!
ma non si può, siamo in mezzo a quel mare di sensazioni e abbiamo paura di affondare, di non farcela.Dove sei Gesù? Io ti sento vicino a me, ma Tu che fai?Perché non intervieni?perché non mi aiuti?
O quante volte ci siamo trovati in queste situazioni…quante volte abbiamo cercato il Tuo aiuto Signore…e già solo saperti vicino ci fa sperare…ti imploriamo, e tu ci stupisci, perché anche la più grave tempesta con te vicino, si placa.
Cosa ci aspettiamo da te Signore? E Tu cosa ti aspetti da noi? Questo tuo metterci sempre alla prova, ci aiuterà a capire che non ci abbandoni mai? Ci farà diventare più fiduciosi? Più coraggiosi?……Spero veramente, con tutto il cuore, di sì.

domenica 26 giugno 2011

(Mt 8,18-22) Seguimi.

VANGELO
 (Mt 8,18-22) Seguimi. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. 
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
O santo Spirito, aiutami a vedere tra le righe della parola da te Ispirata, quello che è importante che io veda, e dammi la forza di dire quello che è giusto che io dica, perché tutto quello che Gesù ha dato per noi, non vada speso invano.

Quanta folla intorno a Gesù, tanta che per non essere soffocato, decide di passare sull’altra riva… Tutti gli sono intorno, ma quando decide di passare sull’altra riva, solo uno scriba gli si avvicina e gli dice con convinzione, ti seguirò in ogni luogo tu vada e lo chiama Maestro. Un altro discepolo, un po’ più indeciso, che in fondo non ha ancora compreso bene il discorso di Gesù e vorrebbe trattenersi ancora un po’ con la sua famiglia, avere il tempo di salutarla, di seppellire i suoi morti, ma questa indecisione, che è tipica di ognuno di noi, può allontanare da noi Gesù. Se vogliamo veramente entrare in comunione con Lui, dobbiamo allontanare da noi tutto quello che ci trattiene. Seguire vuol dire accettare le sue regole e farle nostre, ma molto spesso la nostra teoria, la nostra buona predisposizione si scontrano subito con la pratica dell’attuazione.
Vediamo nella prima lettura come Abramo implora Dio di salvare le città di Sodomia e Gomorra, in fede magari di qualche uomo giusto e timorato di Dio, e come il Signore acconsenta alla preghiera di Abramo, ma poi sappiamo come la storia si è svolta, e come nessun giusto poté fermare la mano di Dio.Allora fratelli, accettiamo di essere corretti, ben venga chi ci ammonisce se lo fa con vero affetto cristiano, perché si comporta da fratello che vuole il nostro bene, ma quando la presunzione ed il giudizio animano il suo cuore, il suo ammonimento non darà frutto, perché verrà con prepotenza e non con amore; d’altra parte invece vorrei dire, che se sappiamo di non essere buoni discepoli, non dobbiamo continuare a tirare la corda della pazienza del nostro pastore, che continua a chiamarci ed a cercarci, ma ci vuole dietro a Lui per amore, non per obbligo. 

sabato 25 giugno 2011

(Gv 6,51-58) La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

VANGELO
 (Gv 6,51-58) La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù disse alla folla: 
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Ascolta Signore la mia preghiera, fammi conoscere il tuo volere, fa che attraverso il tuo Santo Spirito, io sappia come agire, per essere in perfetta comunione con te.


Gesù continua a parlare con i Giudei, e rincara la dose,
-chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue, non ha in se la vita…
-chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna…
-chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me ed io in lui…
Lo dice in tutti i modi, ma i Giudei si mettono a discutere aspramente tra di loro….Eppure Gesù era lì, insieme a loro, non potevano mettersi ai suoi piedi e parlare con Lui, chiedere a Lui stesso di fargli capire quello che non riuscivano interpretare? Perché stavano lì a discutere tra loro?
Quante volte non capiamo i progetti di Dio su di noi, ed ecco che subito ci mettiamo a dire tutto quello che non va, perché proprio a noi, che cosa abbiamo fatto di male, e parliamo…continuiamo a discutere, ma non ci mettiamo ai suoi piedi per parlare con Lui.
Io non so Signore cosa vuoi da me, aiutami a capire, manda su di me il tuo Spirito e fammi trascinare dove tu vuoi che vada, fammi capire la tua parola, quella che oggi tu hai per me, io sono qui, voglio fare un unico corpo con te, voglio amarti come tu mi ami, voglio sentirti carne della mia carne ed essere così unita a te da sentirmi al sicuro tra le tue braccia, dal sentire che sei tu che vivi la mia vita, perché solo a te io la voglio affidare, Tu unica via che porta al Padre nostro che è nei cieli. Dammi la tua mano, ed io ti seguirò!

venerdì 24 giugno 2011

(Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

VANGELO
 (Mt 8,5-17) Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe. 
+ Dal Vangelo secondo Matteo


In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Vieni Spirito di Dio, donaci una fede forte e autentica in Gesù e guarisci tutte le nostre ferite, allontana da noi ogni dubbio, paura e indecisione, Mostraci le nostre vocazioni e rendici disponibili e generosi nel realizzarle. Apri i nostri occhi alla comprensione della tua parola.

 Spesso quando ci poniamo davanti al Signore,il nostro atteggiamento è incerto, dubbioso e non assomiglia per niente a quello del centurione di questo brano narrato da Matteo, anzi, sembra quasi che siamo noi gli esseri superiori che si abbassano al livello di un Dio che troppo spesso mettiamo in discussione, nel quale non crediamo veramente… e se non ci accontenta subito, alla minima difficoltà lo mettiamo sotto accusa. Non sento altro intorno a me che frasi del tipo: Dio non mi ascolta - Se Dio esiste perché….. - Proprio a me doveva mandare… -
 Ringrazio Dio di darmi la forza di non esplodere, di non arrabbiarmi, perché capisco il dolore di chi soffre,ma certe volte, quando “sento” in tutto questo la provocazione, la stupidità di chi si sente superiore con la sua non fede, mi viene voglia di invitarli a fare un bagno nell’acqua santa, per liberarsi veramente dalla lebbra che hanno nell’anima.
Il Centurione, che sa di non essere tra quelli che seguono Gesù, perché è preso dalla sua vita di soldato, dal considerarsi uno che ha potere, perché è comandante delle sue guardie, si rende conto, che tutto il potere terreno di cui dispone, non gli serve a nulla …e se ne accorge quando si rende conto di amare il suo servo, che vederlo soffrire lo fa soffrire.
E’ in quel momento che il suo cuore si apre e cerca l’aiuto di questo uomo buono di cui tutti parlano. E’ un romano,quindi un pagano che non si aspettava che Gesù lo ascoltasse e volesse subito intervenire ed allora si sente indegno di tanta grazia, di tanta accortezza, perché la sua casa non è degna di riceverlo, poi si rende conto che Gesù è veramente lì davanti a lui e sta accogliendo la sua preghiera.
 Non conosceva Gesù quel soldato, ma era disposto a credere, ad aprire il cuore, molto più di tanti figli di Israele che restavano duri di cuore e non volevano credere in Lui e per questo il Signore a loro aprirà le porte della nuova Gerusalemme.

giovedì 23 giugno 2011

(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.

VANGELO 
(Lc 1,57-66.80) Giovanni è il suo nome.
+ Dal Vangelo secondo Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. 
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA 
Vieni o Spirito Santo, ed aiutami a conoscere la tua parola, fa che io possa capire ogni cosa tu vuoi che capisca, e che sappia scrivere secondo il tuo consiglio.
Una cosa che mi salta all'occhio è come sia stato Dio a decidere tutto, anche il nome del bambino; incredulo il povero Zaccaria aveva dubitato, mentre offriva incenso sull'altare del Signore...Quanti di noi sono come Zaccaria, compiamo dei gesti senza una vera convinzione, preghiamo senza credere veramente...andiamo a messa distratti, facciamo la comunione incoscienti. Ma quando l'amore di Dio nasce, come viene alla luce il piccolo Giovanni, ecco la grazia. Giovanni, il precursore di Gesù, Giovanni il profeta, un uomo che era stato nel deserto per molti anni, e che aveva al suo seguito molti discepoli, un uomo che parlava nel nome del Signore, annunciava la venuta del Messia, ed era temuto per la sua predicazione quasi come Gesù stesso.Bellissime le parole di Gesù nei suoi confronti, quando dice: non c'è figlio d'uomo più grande di Giovanni. Da prima della sua nascita all'ultimo dei suoi giorni, Giovanni è stato il filo conduttore tra Dio e Gesù e tra questo e gli uomini..Oggi vediamo che lo Spirito Santo agisce su di noi in maniera mirabile, tanti profeti sorgono, profeti dei giorni nostri, che anche se non sono veggenti, vivono nella vita di tutti i giorni il loro rapporto con il Signore in umiltà e sono motivo di conversione per molti...piccoli semi di senape nel solco dell'amore di Dio che danno frutti copiosi e neanche se ne accorgono, piccole persone che pregano da tantissimi anni, col rosario in mano, ne ricordo una col suo latino sbiascicato, che seguiva la messa senza capirla, ma con una fede che anche se era seduta tra i banchi della chiesa, io la ricordo in ginocchio..una donna da sempre vecchia, con le mani rugose di terra e la schiena china dai panni lavati al fiume...una vecchia così io l' ho sempre vista nella mia vita...e mi ha fatto sempre tanta tenerezza e rispetto..noi che vogliamo sempre conoscere, sapere, scrutare....lei che si affidava alla corona del rosario! Cerchiamo anche noi, di lasciare un segno semplice del nostro passaggio sulla terra, di essere finalmente figli di Dio più che uomini.

giovedì 9 giugno 2011

(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

VANGELO
(Gv 21,15-19) Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del tuo Figlio e con l'effusione dello Spirito Santo, fa' che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...


 Uno strano dialogo questo, tra Gesù e Pietro, sembra quasi che Gesù voglia mettere alla prova il povero Pietro, che si mortifica e non sa più come ribattere al maestro. Mi ami? Come mi ami? Quanto mi ami?ma sei sicuro che mi vuoi bene?.Che cosa vuoi da Petro Signore,cosa vuoi da noi?Vuoi che ci rendiamo conto della nostra pochezza? Della nostra fragilità?Tu ci conosci e ci scruti e a te non possiamo mentire,come facciamo persino con noi stessi... Gesù lascia a Pietro il compito di guidare il suo popolo la sua chiesa,lo elegge pastore delle anime ,ma non si limita a questo,lo invita a riflettere sulla sua umanità,per far sì che non se ne dimentichi mai,e che non conti sulle sue forze,ma sulla sua affiliazione a Dio. Gli indica la sua vecchiaia,in cui dovrà affidarsi all'amore di chi lo curerà e lo vestirà,perché in questo gesto umano,pieno di amore ,c'è l'essenza dell'uomo,che con pazienza si affida,non potendo far altro. Ed ancora io leggo tra queste righe che sarà l'amore di Dio che ci porterà dove noi non sapremo di andare...per questo Gesù ci dice ,SEGUIMI!

martedì 7 giugno 2011

(Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi.

VANGELO
 (Gv 17,11-19) Siano una cosa sola, come noi. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Aiutami o Santo Spirito a saper leggere come Tu vuoi la sacra scrittura ,a comprendere alla Tua luce quello che Tu vuoi che io comprenda,e a scrivere quello che Tu vuoi che io scriva.
Continua la preghiera di Gesù al Padre per chiedere la protezione per i suoi discepoli, per tutti quelli che gli appartengono e non sono solo del mondo, ma sono in comunione con lui ed attraverso di lui al Padre. Nel mondo c'è tanta perdizione, perché non tutti gli uomini scelgono di seguire Gesù e la cattiveria delle forze del male verso la sua chiesa si scatenano. A questo proposito vorrei sottolineare che non siamo noi in grado di giudicare chi si può perdere nel mondo, perché, fino all'ultimo istante di vita tutti abbiamo la possibilità di tornare al Padre, ricordo in proposito la parabola degli operai chiamati dal padrone a lavorare nella vigna, chi prima chi dopo, ma tutti ricevettero la stessa paga. Gesù ama i suoi discepoli, la sua Chiesa e la mette sotto la protezione del Padre attraverso lo Spirito Santo, perché sia sempre una Chiesa di verità ed unione nel suo nome. In questi ultimi tempi vediamo che la corruzione del maligno è entrata ormai anche tra le mura della Chiesa, per questo dobbiamo seguire Gesù nella preghiera al Padre, perché protegga i suoi  sacerdoti, dono indispensabile per noi.
Preghiera per i sacerdoti 
Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro. Liberali dalla paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' risplendere di gioia i loro corpi. Rivestili di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo sposo non tarderà. 
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lunedì 6 giugno 2011

(Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo.

VANGELO
 (Gv 17,1-11) Padre, glorifica il Figlio tuo. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
 PREGHIERA
Colletta
Padre onnipotente e misericordioso, fa’ che lo Spirito Santo venga ad abitare in noi e ci trasformi in tempio della sua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Questa è una preghiera di Gesù a Dio... ancora una volta ci insegna come rivolgerci al Padre; fermiamoci un momento ed ascoltiamolo. Padre è venuta l'ora della gloria Del Padre, del Figlio e di tutti coloro che gli appartengono. Appartenere a Dio, essere figlio di Dio, non è una schiavitù, un obbligo, ma un atto di affiliazione sincero. Riconoscere il gesto di Gesù come un atto sublime d'amore, significa anche capire che per questo amore Lui abbraccia quella croce, per salvarci grazie a quel sacrificio egli sa di dover essere innalzato dalla croce al regno di Dio. Gesù non si smentisce, perché è verità e le parole con le quali ci è entrato nel cuore, sono le parole del Padre che lo ha mandato e chi gli ha creduto e lo ha seguito, sente che nelle sue parole c'è un affetto che va oltre ogni limite; una conoscenza della nostra fragilità, che non è rimprovero, ma invito ad essere migliori, a fidarci di Lui. Ci ama e non vuole perderci, ma più che altro, non vuole che ci perdiamo. Il mondo è ingannevole e Gesù sa che abbiamo bisogno del suo aiuto per superare la morsa del maligno, che cerca di sedurci con il suo gioco di specchi; per questo prega per noi, perché fino a che siamo nel mondo, sappiamo lottare contro le forze del male che sembra ci vogliano dare felicità, ma ci porteranno solo lontani da Dio. Per seguire Gesù e per non perdere la strada, ricordiamo che ci sono delle regole essenziali da tenere presenti: amare Dio e i nostri fratelli, perché quello che divide non viene da Dio e non sbaglieremo mai strada.

Gv (16,29-33 )Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo! lunedì 7 giugno

VANGELO

Gv (16,29-33 )Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo! lunedì 7 giugno


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,29-33. 
Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. 
Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». 
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? 
Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. 
Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito e resta con me per capire la tua parola, perchè  da me non esca nulla che non sia Tuo.

Come siamo ingenui avolte, proprio come i discepoli... crediamo di aver capito tutto, di poter essere capaci di seguire Gesù, ma poi alla minima difficoltà ci facciamo prendere dal panico o dalla nostra natura umana umana.
Ma Gesù che ci conosce bene ci avverte, non sarà facile,perchè tutto ci remerà contro.Il principe della terra è scatenato nella sua lotta per dividerci da Dio, conosce le nostre debolezze e si insinua da tutte le parti.
Dobbiamo essere forti e non cedere,non pensare a noi e la nostro amor proprio,ma solo al progetto di Dio per noi.
Non siamo soli, lo Spirito Santo ci segue e ci assiste ogni giorno. Nell' angoscia del getzemani, Gesù  era solo, gli amici lo avevano abbandonato, ma Lui stesso afferma di aver sentito il conforto del Padre in quei momenti, e ci promette di essere con noi anche nei momenti della nosra angoscia.Se ci sembra lontano,siamo noi che ci stiamo allontanando,se ci sembra di non sentirlo...diciamo come Gesù,non la mia volontà,ma la Tua sia fatta... e lo ritrovermo. 

(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

VANGELO 
(Mt 28,16-20) A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 

Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Io sono con voi…Tu l’ hai detto Signore, fa che da qui, da questa tua piccola serva inutile, possano vederti anche i cuori di pietra, fa che questa tua zappa, possa scalfire la roccia per permetterti di seminare, Tu sei il seme che da frutti di vita eterna, io solo una zappa nelle tue mani…usami.
Poche parole, pochi gesti,e tutto si riduce all’essenziale: Io sono con voi!Quanto è importante questo messaggio del Signore:
«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».Vale per tutti noi che chiamiamo Dio Padre,ma oggi Gesù vuole parlare a noi tutti per dirci di pregare per i sacerdoti, di aiutare queste sue povere mani consacrate che ne subiscono i tutti i colori, di aiutarli perché sono loro la nostra guida ,ma più di tutti ,perché sono loro la nostra salvezza.Loro ci confessano,ci riconciliano con il Padre,anche se come gli apostoli,non sono perfetti…
Loro sono il mezzo che Gesù usa per farci stare in comunione con Lui, piccole mani consacrate che alzano quell’Ostia al cielo,spesso con il cuore pieno di sofferenza.
Gesù è con noi,sempre,tutti i giorni, ma a volte è nascosto ,e gli occhi umani,gli animi umani ,non riescono a trovarlo,a sentirlo, offuscato da tanta cattiveria e da tanti pregiudizi. A volte tra gli stessi confratelli c’è tanto peccato, tanta invidia, tanta presunzione….é così difficile resistere ai soprusi…sono uomini come noi,hanno solo tanta voglia di piangere a volte,e non possono neanche confidarsi con nessuno…se non con quel Gesù nascosto che gli sembra che sia voltato dall’altra parte.
Se per noi è difficile accettare una parola cattiva, un’offesa, un rifiuto; quanto è più difficile per loro accettarla …E poi ci siamo noi,che invece di pregare per loro,ci mettiamo a giudicarli,a rimanere male per ogni piccolo gesto distratto,per ogni stupidaggine,per ogni malinteso.
Noi che siamo i primi a ferirli con le nostre bugie e la nostra mancanza d’amore,ma noi siamo pieni di noi stessi e loro devono essere pieni di Dio! No fratelli…tutti dobbiamo essere pieni di Dio e poco di noi stessi…Loro e noi dobbiamo avere la forza di non pensare alla nostra apparenza,al piacere agli altri,alla nostra dignità di uomini e donne che spesso si sentono offesi,ma dobbiamo gettare alle ortiche tutto questo e rivestirci della dignità di Cristo,che passa attraverso il dolore a volte,l’umiliazione e l’incomprensione.
Ieri facendo la via crucis,ho pregato per questi nostri angeli così fragili,così sballottati tra responsabilità e umanità, per questi piccoli Cristi che non hanno nessuno sotto alla croce che li sostenga,e che alzi per loro preghiere al Signore.
A loro dico: - Gesù è con voi, soffre con voi, sa quello che passate, la solitudine nella quale vi trovate a volte…. è con voi nel Getzemani, non dimenticatelo mai… perché non la vostra volontà deve vincere, ma la gloria di Dio, passa anche attraverso le umiliazioni che subite. -
A noi laici dico: -  Amiamoli, come diciamo di amare Gesù, aiutiamoli come faremmo con i nostri figli, sosteniamoli e capiamo le loro esigenze, parliamo con loro, non soltanto di noi…. usciamo dai preconcetti e dagli individualismi e diventiamo la loro famiglia che li sostiene e li aiuta. Apriamo i nostri cuori e chiudiamo le bocche alla critica e alla superbia. Forse a qualcuno sapremo insegnare e da qualcuno sapremo imparare… siamo qui apposta, per camminare insieme, ma le pecore senza pastori, non sanno dove andare ed i pastori non hanno nessun interesse a portare le pecore sulla roccia dura, ma in pascoli erbosi.
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Salmo 23 
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. 

(Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.

VANGELO
 (Gv 16,23-28) Il Padre vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto.
 Dal Vangelo secondo Giovanni
 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre». Parola del Signore
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LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
 Colletta O Padre, il tuo unico Figlio, prima di salire al cielo, promise ai suoi apostoli lo Spirito Santo: tu che hai dato loro la multiforme ricchezza della sapienza eterna, concedi anche a noi di ricevere i doni del tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Stavolta non c’è dubbio…ce l’ha proprio con noi…è a noi che Gesù sta parlando.Spesso non sappiamo pregare,non sappiamo chiedere, usiamo la preghiera come se andassimo in un negozio a fare spese.Ci mettiamo lì e diciamo:- dammi Signore ti prego….concedimi….e siamo così convinti che ce lo deve,che poiché siamo bravi Cristiani ci deve accontentare,che dimentichiamo la parte più importante della nostra preghiera,dimentichiamo di proclamare la nostra fede in Cristo,che è il tramite tra noi e Dio stesso.E’ perché crediamo in Gesù Cristo,che facciamo parte del progetto di Dio,che adempiamo a questo progetto,ed è in nome di Gesù che possiamo chiedere e che quello che chiederemo ci sarà concesso,per l’amore che ci lega a Gesù e al Padre,per cui nulla ci sarà negato,l’importante è stare in comunione con Loro.

giovedì 2 giugno 2011

(Gv 16,20-23a) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

VANGELO 
(Gv 16,20-23a) Nessuno potrà togliervi la vostra gioia. 
Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore
LA MIA RIFLESSIONE
PREGHIERA
Vieni o Spirito Santo, e aiutaci a comprendere e a vivere la Parola di Verità e Vita di Nostro Signore.
Gesù sta con questi brani consequenziali, informando i discepoli e noi con loro, che nelle persecuzioni non saremo soli: il Difensore sarà accanto a noi, lo Spirito di verità che ha dato testimonianza a Gesù la darà anche a noi se vivendo la vita stessa di Cristo saranno un’interrotta testimonianza delle sua opera. Lo Spirito, infatti, inviato dal Padre per mezzo del Figlio sarà “l’anima” della Chiesa. L’evangelista vive in un’epoca in cui i cristiani sono esposti a difficoltà estreme. Sono cacciati fuori dalle sinagoghe, messi a morte, e queste condanne contro di loro sono pronunciate da gente convinta di rendere culto a Dio, ma oggi dopo 2000 anni, possiamo vedere che la Chiesa è ancora e sempre perseguitata.Appare ormai chiaro anche agli increduli che sulla terra c’è una lotta tra il bene ed il male, ognuno potrà chiamarla come vuole, ma nessuno potrà negarne l’evidenza.
- Quanto al peccato, lo Spirito metterà in luce, attraverso la testimonianza vitale della Chiesa, che Cristo fu innocente e il mondo è colpevole, e il peccato del mondo è quello dell’incredulità “perché non hanno creduto in me”.
- Quanto alla giustizia,  Gesù con la sua glorificazione manifesterà la giustizia. Dio solo è Giusto perché è Dio. E Gesù con la sua risurrezione (segno di quella divinità) mostrerà anche lui la sua giustizia, cioè la sua divinità.
- Quanto al giudizio, il trionfo di Cristo segna la sconfitta definitiva di satana. Una parola, dunque, di speranza per i discepoli, ora oppressi e umiliati.
Gesù ha espresso l’essenziale della sua rivelazione, lo Spirito farà capire ciò che è avvenuto.G  L’esperienza  che vivono i discepoli,  nel momento del distacco, è di sofferenza, ma non è uno stato definitivo, perché Gesù tornerà e allora tornerà la gioia. Per descrivere questo ribaltamento del dolore in felicità, Gesù ricorre all’esempio della madre che partorisce, alle doglie violente subentra la gioia per la nuova nascita. Alla prova che ora attanaglia il cuore dei discepoli succederà una gioia indistruttibile, legata alla nuova presenza di Gesù dopo la sua glorificazione.
Facciamo nostra questa esperienza sia per la nostra vita, che non si fermerà al nostro cammino sulla terra, sia per i nostri cari che ci hanno preceduto nel passaggio dalla vita alla morte del corpo…ancora un poco dice Gesù, e ci ritroveremo.